Il Distretto “D38” è un distretto nel quale l’attività prevalente è l’agricoltura e l’allevamento; il reddito proviene essenzialmente da queste due fonti di lavoro, seguite dal terziario, dall’artigianato e dalla forestale. La popolazione complessiva è pari a n. 30.120 abitanti, di cui n. 14.339 maschi e n. 15781 femmine. I minori di età inferiore a 14 anni, sono n. 3.847 mentre la popolazione tra i 15 ed i 64 anni è di n. 18.632. I cittadini di età superiore a 65 anni sono n. 7.690, mentre i cittadini che si collocano nella fascia tra i 65 ed i b74 anni sono n. 3.350, quelli oltre i 74 anni sono n. 4.340.
Da un’accurata analisi ed osservazione della realtà demografica e socio-economica del territorio e dalla disamina dei dati raccolti appartenenti ai vari Comuni è emersa una chiara “fotografia” della cittadinanza e delle rispettive problematiche ad essa connesse; è evidente che i disagi legati alla realtà senile, giovanile ed a quella dei disabili accomunano tutte le entità locali ricadenti nell’ambito del Distretto.
I servizi più presenti nel territorio del distretto, al momento della rilevazione, sono quelli in favore degli anziani (n. 7.690 in totale); tutti i comuni del Distretto hanno attivato vari interventi per questa fascia di utenza: assistenza domiciliare integrata (ADI), servizio di assistenza domiciliare (SAD), servizio di trasporto extraurbano, disbrigo pratiche, attività lavorativa; gli anziani presentano problematiche correlate essenzialmente all’età, quali: precarie condizioni psico-fisiche tali da pregiudicare l’autosufficienza, problemi di deambulazione, solitudine, etc.
Per quanto concerne la fascia minori, questa vive i tipici disagi del tempo contemporaneo come la devianza, la mancanza di identificazione e di valori, la “disoccupazione”. L’area del tempo libero riveste una rilevante importanza nell’età adolescenziale al punto da potere fornire opportunità di socializzazione precisa e di positiva ricerca di identità personale, Anche attraverso l’inserimento nel gruppo dei pari.
È importante sottolineare come la struttura cardine per le attività di tempo libero a favore dei minori siano i centri socio-ludico-ricreativi istituiti nel distretto mediante le direttive previste dalla legge 285/1997, che sono offerti ai minori quale punto di aggregazione in alternativa alla strada, ai bar e alle diseducative sale-giochi. Per il Distretto D38 è stato fondamentale istituire le ludoteche che sono state finanziate con il potenziamento previsto dal Piano di Zona 2010/2012. Va sottolineato che, malgrado la crisi dei tradizionali riferimenti sociali (famiglia, scuola, quartiere, parrocchia), sono attive nel distretto diverse organizzazioni di volontariato in grado di coinvolgere i giovani in attività sportive, culturali, etc.. Anche nel Distretto “D38” la vera emergenza è rappresentata dalla carenza di lavoro che causa un forte flusso migratorio ed impedisce, altresì, agli adolescenti uno spiraglio di avvenire nella nostra realtà.
L’attenzione prestata ai servizi rivolti ai disabili è sempre più crescente nei Comuni del Distretto, sensibili alle loro problematiche che sono essenzialmente correlate allo stato di salute , sia esso fisico che psichico, ma anche a situazioni di tipo sociali e/o familiari e relative all’integrazione.
Da queste considerazioni emerge la necessità di attivare una serie di interventi mirati all’inserimento e, soprattutto, all’integrazione dei disabili nella comunità di appartenenza e di utilizzare tutte le strutture, sia pubbliche che private, presenti nel territorio distrettuale atte a migliorare e a coadiuvare gli interventi posti in essere. Particolare rilievo viene dato ai minori disabili che potranno usufruire di interventi come l’assistenza alla autonomia e comunicazione a scuola. Si evidenzia che anche il progetto Home Care Premium, finanziato dall’INPS, il Bonus Socio Sanitario e i PAI previsti per i soggetti affetti da dipendenza vitale Disabilità Gravissima H24 possono dare un’adeguata risposta alle esigenze di questa popolazione.
Il fenomeno dell’immigrazione non ha toccato significativamente la realtà del distretto poiché pochi sono gli extracomunitari ivi presenti forse per la carenza di offerta di lavoro o per altre ragioni che hanno indotto queste persone a vivere in luoghi a loro più congeniali. L’area immigrazione, pertanto, non rappresenta un nodo centrale delle politiche del distretto, ma è intendimento del distretto, sia per le persone presenti che per le eventuali, attuare iniziative rispondenti ai loro bisogni quali, ad es. l’attivazione dello sportello “Punto in Comune” che fornisca risposte concrete favorendo un’adeguata e rapida integrazione nel tessuto sociale del distretto con l’auspicio significativo di non limitarsi ad offrire ospitalità, ma di garantire condizioni di sufficiente vivibilità, farli sentire “cittadini”, membri della società.
Come per l’immigrazione così anche il problema delle tossicodipendenze, come si evince dai dati raccolti, non conta di un gran numero di utenti nell’ambito distrettuale (n. 35); probabilmente vi sono parecchi casi non manifesti, che restano allo stato di latenza vuoi a causa di un forte retaggio culturale, vuoi perche queste persone sconoscono e/o ignorano i servizi presenti sul territorio (vedi SERT – oggi “Servizio Dipendenze Patologiche), preposti ad affrontare le problematiche loro connesse. Ma è, comunque, intendimento del distretto rafforzare e/o creare forme di collaborazione e di raccordo tra i servizi territoriali preposti, in collaborazione con Terzo Settore ed Enti Terzi, per garantire assistenza a questi nuclei familiari bisognosi.
Per quanto concerne l’area povertà, responsabilità familiari e interventi contro l’abuso (ex legge 388/00), il Distretto intende attuare specifici interventi atti a contrastare la povertà e migliorare le situazioni in atto presenti, anche attraversi servizi di ascolto.